giovedì, maggio 03, 2018

Non il solito obsoleto canto di protesta, ma un canto di amore

C'è stata una scissione violenta a un certo punto, è stata una delle vicende sociali più traumatiche della nostra vita, prima o poi qualcuno dovrà raccontarla. Noi l'abbiamo vissuta in diretta e, come accade, non ci abbiamo capito niente. Ce ne siamo ovviamente accorti quando era troppo tardi per fare altro che lamentarcene – io credo di aver cominciato a notare qualcosa a una manifestazione pre-vaffanculo del luglio del 2008, e quindi il mio racconto comincerebbe da lì. Oppure da migliaia di anni prima, per esempio dal secondo concertone CGIL-CISL-UIL, primo maggio 1991.



Il 1991, se me lo ricordo davvero, comincia con la guerra in Iraq che per me è anche l'occupazione del liceo. È appena nato il Partito Democratico della Sinistra – è anche nata Rifondazione Comunista, e se me l'avessi chiesto da quel momento nei 20 anni successivi ti avrei detto che la scissione è stata quella: massimalismo vs riformismo, niente di nuovo, ok. Però nel 1991 è nato anche Cuore, settimanale di resistenza umana diretto da Michele Serra, ed è nato per partenogenesi: da inserto dell'Unità si è staccato, e al primo lancio ha venduto 140.000 copie: erano numeri incredibili anche allora. Il primo disco di Elio e le Storie Tese nei negozi fa più o meno gli stessi numeri, che oggi sarebbero probabilmente eccezionali ma al tempo non bastavano a diventare mainstream, specie se indugi in due delle abitudini meno radiofoniche possibili: il prog e le parolacce. Al concertone infatti suonano nel primo pomeriggio.

I funzionari Rai sono già allertati perché il gruppo precedente, la Gang, ha sventolato una bandiera rossa e inscenato una specie di comizio. In scaletta c'è Cassonetto differenziato per il frutto del peccato, ma un Adinolfi in grado di indignarsi non è ancora in circolazione e così, inopinatamente, dopo quattro battute il gruppo passa a Ti amo, (da non confondere con Cara ti amo), il brano che viene usato per le improvvisazioni fiume – pochi mesi prima avevano tentato di entrare nel Guinness dei primati suonandolo per 24 ore. Sulla musica di Ti amo, Elio comincia a snocciolare una serie di nozioni ricavate dalla lettura di Espresso e Manifesto, e infatti riascoltandola il colpo al cuore ti viene per i nomi da prima Repubblica, i notabili socialdemocratici e lo scandalo Lockheed. Viene da pensare, davvero: tutto qua? Non è che la punta dell'iceberg. Esattamente. Mani Pulite è ancora il nome di un fascicolo aperto al tribunale di Milano da un magistrato ignoto ai più, tale Antonio Di Pietro. Viene anche un po' da simpatizzare per i funzionari Rai, che non hanno la minima idea di cosa possa mettersi a dire quel cantante che fa lo scemo, e così staccano il collegamento. Ma staccano anche gli strumenti. Elio si butta a terra ed esclama wow, come Jim Morrison. È uno scherzo, una bravata, un modo per valorizzare un'esibizione che sarebbe passata del tutto inosservata. È una variazione sull'ideologia Michele-Serriana, già fatta e formata 2018-1991=27 anni fa: la responsabilità del malaffare va equamente divisa tra il politico corrotto e l'elettore negligente. È una operazione più sofisticata di quanto può apparire: Elio ne dice tante ma non c'è niente di querelabile, e nessuno può accusarti di incitare all'odio mentre canti "Ti amo Nicolazzi". Qualche radio riprende la registrazione e io ho il netto ricordo di avere ascoltato "Ti amo" su K Rock Scandiano, molto prima che fosse pubblicata su CD. Ma devono essere comunque passati mesi, forse anni; sicuramente Mario Chiesa (febbraio 1992) deve essere stato fermato dalla polizia al Pio Albergo Trivulzio con una tangente di sette milioni in tasca.

C'è stata una scissione a un certo punto ma non è successa in un istante e nemmeno in dieci anni. È stato un movimento tellurico complesso, una serie di spinte e controspinte che dobbiamo ancora decifrare. Per molto tempo, mentre si staccavano le zolle sotto i nostri piedi, siamo riusciti a saltellare dall'una all'altra senza farci male. Ci siamo anche stesi sopra e fino a un certo punto non ci si stava neanche scomodi. Poi a un certo punto è entrato il Mar Rosso ma non è colpa di Elio, non è colpa di Mario Chiesa, non è colpa di Michele Serra, al massimo sarà colpa nostra: chi più, chi meno ma la pagheremo alla romana, come si fa sempre in questi casi.

2 commenti:

  1. Ma nel '91-'92 c'era già K rock, o era ancora Radio Musichiere?

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  2. '92 non mi metto la mano sopra ma direi di sì. Comunque devo averla sentita dopo, magari quando facevano la rassegna stampa durante Mani Pulite.

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