venerdì, novembre 07, 2008

State Of Oblivion

Insomma, ehi, è morto Michael Crichton. Quello che ha inventato il Jurassic Park ed ER. E ha venduto sfruculioni di copie. Ehi, non ne parla nessuno?

Ne parlerei io, ma... ho letto solo Andromeda da bambino, in un vecchio tascabile garzanti di mia mamma. I tascabili fantascienza di garzanti erano molto eleganti, avevano una copertina rugosa e il titoli in helvetica. Di Andromeda mi ricordo quasi soltanto che tra gli scienziati reclusi nell'ambiente sterilizzato che cercano di capire il virus ce n'è uno che è lì praticamente per sbaglio, perché il protocollo prevedeva una specializzazione che in realtà poi non serviva; ovviamente alla fine quello che capisce tutto è lui.

E poi gli succede questa cosa, che nel film si capisce molto meglio: una volta che ha capito come funziona il virus, è lui il virus che deve salvarsi all'interno dell'organismo totalmente sterilizzato che cerca di farlo fuori, perché interpreta la sua diversità (la conoscenza) come minaccia. Un topos, però in Andromeda è proprio il topos allo stato puro.

Detto questo, che scrittore era Michael Crichton? Non c'è nessuno in grado di fornire un coccodrillo come si deve? Avete perso notti intere dentro i suoi enormi cartonati, e adesso neanche una prece? 

3 commenti:

  1. Era uno che sapeva fare molto bene due cose:

    1. documentarsi con obiettività su argomenti spesso difficili e/o controversi

    2. scrivere in quel modo liscio, pulito, incalzante e mai noioso tipico dei best-sellristi americani (King, Ludlum, Greene, eccetera). Non un virtuoso della parola; un bravo mestierante che amava trattare argomenti originali in modo semplice ma non sciatto.

    RispondiElimina
  2. secondo me aveva un altro grande pregio, usava la fiction per parlare di cose più serie. E quando la cosa gli riusciva bene le due cose erano perfettamente armoniche (cfr. Jurassic Park)

    RispondiElimina
  3. La cosa strana è che Crichton, coi suoi libri pieni di trattazioni scientifico-divulgative, nella vita reale era uno che vedeva le aure, aveva un cactus come maestro spirituale, piegava le forchette con la forza del pensiero e viveva esperienze extracorporee. Roba che manco Richard Bach (lo dice nella sua autobiografia, "Viaggi")

    RispondiElimina