giovedì, giugno 14, 2007

an-da-te-a-la-vo-ra-re


Io vorrei che di questi pirla si parlasse, nei prossimi giorni, almeno la metà di quanto si è parlato dei gelati di Buttiglione: e che le loro dimissioni fossero ventilate con più brio di quelle di Selva.

Io vorrei, populisticamente vorrei, che questi pirla che io pago, con le tasse mie mie che non evado mai, io vorrei che di questi pirla che ingrassano col lavoro mio, fosse reso noto: 1. Cognome e nome; 2. Collegio elettorale; 3. Situazione professionale prima di vincere la lotteria, pardon, le elezioni, a nome di quel glorioso partito che fa le sagre della polenta con il leun-bastona-i-terun.

Io vorrei, razzisticamente vorrei, che i loro elettori dimostrassero al mondo di non essere subumani chiedendo nelle piazze pubbliche scuse per avere eletto questi signori che definire teste di cazzo è un'offesa al mio cazzo e al vostro. Un po' di cenere sul capo sarebbe opportuno, magari anche il saio o il cilicio o il cappio al collo, del resto queste cose lorsignori padani le conoscono bene, essendo usciti dal medioevo dopodomani.

Ma anche meno. Io vorrei che questi signori d'oltrepò che da vent'anni si baloccano col voto di protesta, semplicemente ammettessero che non hanno capito niente, ma niente di niente, e che hanno mandato a Roma la classe dirigente più cialtrona e succiacapre che esista: gente rapace quanto i mafiosi, senza avere della mafia la professionalità e lo charme.

2 commenti:

  1. Noi marceremo verso Roma ladrona, perchè chi va a Roma prendere la poltrona...

    RispondiElimina
  2. amico mio... tu hai votato per gente che "abbiamo una banca" e "facci sognare"... dai su... ci siamo dentro tutti. Umani troppo umani.

    E domani voteremo Scalfarotto. My God!

    RispondiElimina