giovedì, ottobre 26, 2006

sincera preoccupazione per l'isola dei famosi

Siccome in casa porto i pantaloni, ma non il telecomando, il mercoledì si guarda la sbobba dei famosi che tanto piace agli intellettuali. Considerazioni originali non ne ho, ma vorrei lanciare un grido d'allarme - che poco a ha che fare con il degradamento culturale, ecc., ecc.. (In ogni caso qui - via Webgol - trovate riassunte tutte le posizioni possibili) No. Io ho veramente paura che qualcuno si faccia del male. Mi sembra che in quella trasmissione non ci sia più nessuno adulto e responsabile.

Uno dei problemi della tv italiana è che tendiamo a dare troppa importanza al conduttore. Veramente troppa importanza. Se azzecca una trasmissione, diventa un Papa. Ma un Papa sul serio: non solo si prende i meriti di tutta la produzione, ma gli vengono improvvisamente conferiti dei poteri ultraterreni. Quello che lega resterà legato, e quel che scioglie, resterà sciolto. Questa inopinata pontificazione, unita a ritmi di lavoro stressanti e a uno stile di vita da superstar, distrugerebbe la psiche di chiunque. Non dico niente di nuovo: gli uomini si montano la testa, le donne tutto il resto.

Se capita poi - e spesso capita - che il Dio di turno se ne vada alla concorrenza, puntualmente ci si accorge che il programma funziona anche senza ldi lui. Non sempre. Ma assai spesso. Altrove sorgerebbe spontanea la domanda: ma non è che li sopravvalutiamo un po', questi conduttori? Non è che li strapaghiamo? Non è che rischiamo di bruciarceli?

Sullo strapotere di Simona Ventura blog più autorevoli di me hanno già detto molto, aggiungendo anche dettagli sulla sua progressiva dissociazione dalla realtà. Sarebbe un problema esclusivamenbte suo - non fosse che questa dissociata ha davvero un grande potere. Non tanto sulla coscienza dei telespettatori italiani (quella l'abbiamo data per persa, ormai), ma sulla vita dei sedicenti famosi.

Per fare una trasmissione del genere ci vorrebbe una gran solidità psicologica. D'altro canto, la gente vuole vedere i famosi dar di matto, e quindi un po' di border line ci vogliono. A questo punto è fondamentale la figura dello psicologo - non sto parlando di Meluzzi, ché secondo me non gli dà retta nemmeno il suo cane, ormai - ma di una o più persone davvero competenti, in grado di dire: sì, questa persona può andare all'Isola (oppure); no, questo è troppo border per andare. E' una mia sensazione o questo psicologo quest'anno non ha lavorato molto bene? O magari è del tutto scomparso, assorbito dalla voluttà di Ventura di elargire quarti d'ora di popolarità a chiunque, a prescindere dalla sanità mentale?

C'è poi un problema fisico. Delle due l'una: o l'Isola è una bufala, dove si fa la fame per finta; oppure le privazioni sono vere: ma in questo caso Leone di Lernia sta davvero rischiando molto. Ha settant'anni, fa la fame, ci sono quaranta gradi e l'umidità al 90%, ecc. ecc. Ci sono settantenni in Italia che crepano per meno; e lui è già stato male. Evidentemente lo staff medico ha dato l'ok. Speriamo soltanto che lo staff medico abbia ancora una competenza che lo staff psicologico ha perso da un pezzo. In altre parole: speriamo che abbiano dato l'ok perché ci credono davvero, e non perché la Ventura ha disperatamente bisogno di Leone perché ha finito i rimpiazzi.

In altre parole: speriamo che ci sia ancora qualcuno sano di mente in cabina di comando. Vale per l'Isola ma anche per la Penisola, che vanno a rotoli per motivi molto simili:

Fase 1) Un personaggio diventa importante e famoso per motivi non sempre nobili e limpidi.
Fase 2) In mancanza di meglio, questo personaggio diventa un punto di riferimento: gli viene conferito un potere immenso, assai eccedente le sue reali capacità.
Fase 3) Il personaggio fa quel che può, quindi sbrocca. Nessuno ha più la possibilità o il coraggio per farglielo capire.

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