sabato, giugno 18, 2011

Dio odia i maestrini

E li punisce con l'ortodattilografia. Adesso vi infliggo l'ennesimo roboante attacco di Facci a Di Pietro.

Di Pietro fa ridere, ma Di Pietro non fa ridere. Di Pietro è pericoloso, anche se noi lo esorcizziamo ridendo: e ora che si atteggia improvvisamente a moderato-inamidato, tutto impettito e rinceppato, è anche più facile capire il suo gioco. Lo vedi tutto trattenuto, represso, coi mannaggia rinfoderati nel carniere, mentre spende pubblicamente ogni parola che impara (ormai ne conoscerà almeno duecento)

Di solito quando qualcuno scrive una cosa del genere, Dio lo punisce facendogli commettere un errore pesante nel giro di 10 righe. Vediamo. Una, due, tre, quattro, cinque...

Tutta qui l’analisi? Di Pietro, cioè, mira ai berlusconiani delusi come un Casini qualsiasi, che infatti ha ripetuto più o meno le stesse parole? Ma non è un’analisi da poco, visto che la classe politica degli ultimi quindic’anni mostra di non averlo capito. 

Aha. Quindic'anni. Facci, è nelle prime dieci pagine. Le prime dieci pagine del manuale di grammatica. Di solito gli apostrofi stanno lì.

Il pezzo finisce qui, prima che facci anch'io un errore orribile.

12 commenti:

  1. scusa non ho capito, ci va o no l'apostrofo?
    G

    RispondiElimina
  2. Un apostrofo, da solo, non rende dolce una C dura; quindi no, bisogna scrivere "quindici anni".

    Poi chissenefrega, io qui scrivo spesso anche "c'ha" e "c'hanno" che è esattamente lo stesso errore. Ciò però dovrebbe tratenermi dal maestriniggiare, appunto.

    RispondiElimina
  3. Fantastico! Ho provato a farglielo notare e dopo un pò lo ha rimosso dai commenti ;-)

    RispondiElimina
  4. ma perché leggere facci ?

    l'errore alla base è quello

    RispondiElimina
  5. Facci è fastidioso perché atteggiato sempre a saccente, ma è innegabilmente una persona intelligente.
    Se vuoi leggere un giornalista con certe idee politiche (anti-Di Pietro, liberista, garantista, in parte berlusconiano) ma che non faccia ragionamenti da bambino di 3 anni chi altro c'è?

    RispondiElimina
  6. Si potrebbero addestrare all'uopo bambini di 4 anni.
    Poi non ce l'ho tanto con Facci in questo caso, più con l'atteggiamento maestrinoide.

    RispondiElimina
  7. @fab: pò non vuole l'accento grave?

    RispondiElimina
  8. Po' è tronca di poco, come be' di bene… fossero tutte lì le 'vexatae quaestiones'!

    @leonardo
    "Un apostrofo, da solo, non rende dolce una C dura; quindi no, bisogna scrivere "quindici anni". Poi chissenefrega, io qui scrivo spesso anche "c'ha" e "c'hanno" che è esattamente lo stesso errore.


    Che non basti un apostrofo troncante per render dolce una 'c', che l'apostrofo annulli la memoria della pronuncia … è nuova che m'ha sorpreso; vuoi dir che 'C'è posta per te' sarebb'errato? 'Che c'entra?' pure?

    Ora vedo se trovo una fonte autorevole a dirimer la questione, intanto invito a misura e sobrietà. Non è in fondo quella che si lamenta latitar in Facci?

    RispondiElimina
  9. Ma davanti a una "e" la c diventa dolce; non davanti a una "a". Quindi "c'è" si pronuncia con la c dolce; "quindic'anni" con la c dura.

    E' una sciocchezzuola, eh.

    RispondiElimina
  10. Ricordo che, anni fa, Facci scriveva spesso sul blog di Sabelli Fioretti, ed una volta anch'io scrissi un commento ad un suo post nel quale aveva vergato un "c'hanno" che gridava vendetta: si incazzò come una bestia e giurò che non avrebbe mai più donato la sua sapienza ai beceri lettori di quel blog (non so se ha mantenuto la promessa, non leggo più Sabelli Fioretti da anni).

    RispondiElimina
  11. "ma perché leggere facci ? l'errore alla base è quello"

    Appunto. Poi di questa storia che Facci (o Ferrara) siano "intelligenti" se ne dovrebbe discutere di più.
    Io ho le mie idee su cosa sia l'intelligenza.

    RispondiElimina