venerdì, settembre 24, 2010

Death of a Clown

Mi dispiace non aver trovato qualcosa da dire sulla Mondaini, mentre con suo marito mi era uscito tutto spontaneo. Era una grande artista, e per molto tempo ho creduto di ridere soprattutto per lei. Crescendo, riflettendoci sopra, mi sono accorto che invece ridevo per Vianello. Ma è forse una questione di età, come con Tom e Jerry (qui Cragno dissente): fino a una certa età tifi Jerry, poi cresci e passi a simpatizzare con Tom. La Mondaini era la ragazza simpatica, pura, sognatrice; Vianello il realista infingardo. All'inizio era normale prendere le parti di lei. Molto prima della trasfigurazione in Sbirulino (che onestamente mi inquietava), Sandra Mondaini era, nella coppia dei clown, l'Augusto; mentre Raimondo era un Bianco passivo aggressivo; non autoritario, ma perfido.
Con gli anni credo di avere assistito a un rovesciamento, che non era consapevole, ma in gran parte causato dall'invecchiamento. La Mondaini lo subiva di più e tendeva a fossilizzarsi nel principio di realtà: tutto era Barba e Noia. A movimentare casa Vianello doveva pensarci Raimondo, con le sue tresche immaginose e patetiche. Alla fine il vero pagliaccio era diventato lui, e a sbuffare era lei.
Fa un certo effetto a pensarci bene: ogni rapporto di coppia è in qualche misura una follia a due. Tempo al tempo e ci si ritrova a scambiarsi le parti. Io sarò te, tu sarai me, non mi sono ancora abituato all'idea.

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