martedì, agosto 31, 2010

Via col vanto

B: Un altro viaggio e la mia reputazione è rovinata.
G: Chi ha coraggio fa anche a meno della reputazione.
B: Dite delle cose scandalose voi.
G: So solo che ti stimo.
B: Questa è la tua disgrazia.
...

B: Aspetta, Mu'ammar...Mu'ammar... Se te ne vai, che sarà di me, che farò?
G: Francamente me ne infischio.
B: Voi non siete un gentil'uomo!
G: E voi non siete una signora! Oh non è un titolo di demerito... le signore non mi sono mai piaciute!
...

B: Troverò un modo per riconquistarlo, dopotutto domani è un altro governo.

Sono il pensiero segreto di Bianconi

Sono il pensiero segreto di Bianconi e vi disprezzo, chiunque voi siate.
Vi disprezzo se non mi conoscete, non è colpa vostra ma vi disprezzo lo stesso: vivete nel periodo della storia della musica e del costume che tra vent'anni sarà ricordata come "età di Bianconi", ma voi tristi non sapete, e ascoltate giggidalessio; non è colpa vostra, ma non disprezzarvi mi è impossibile. Voi non sapete, o tristi, cosa ho fatto io in questi anni per la musica italiana. Grazie a me ora le parole sdrucciole rimano con quelle tronche: vi pare una cosa da niente, far rimare "va da sé" con "inevitabilé"? Volevate restare con Mogol e suoi vai che rimano con dai e sai, e giù con più e tu, e te con me e caffè, e salame con verderame? Le note sono sette; le rime della canzone italiana sono pure di meno; nonostante questo io me ne vado in giro con un repertorio di trenta canzoni decentissime scritte quasi tutte negli ultimi cinque anni. Irene Grandi prima di incontrarmi cantava "Amo te e quel sapore che sa di mare"; adesso canta "Tu vuoi vivere così con i vantaggi della civiltà e pontifichi su ciò che ci fa male". Io vi ho arricchito il rimario, il vocabolario e il prontuario degli accordi, ma se ne accorgeranno i vostri nipoti, forse. E forse non mi meriteranno neanche loro.

Vi disprezzo anche se mi conoscete da troppo tempo e i miei ultimi dischi non vi piacciono, o alternativi del cazzo; il vostro snobismo malcelante la sostanziale ignoranza di cose di musica vi impedisce di capire che io sto progredendo in moto rettilineo uniforme, e gli stessi accordi in settima minore diminuita li mettevo dieci anni fa come adesso; l'unica differenza è che oggi ci faccio un po' di soldi e dieci anni no, e ciò vi fa incazzare, alternativi di questo cazzo. Vi scaricate il torrent dei Mistici, ne ascoltate un par di pezzi in cuffia e scrollate la testa, "si è venduto, ha perso il mordente", ecc. ecc.. Poi puntate la sveglia perché domattina, alternativi del cazzo, dovete andare in ufficio; dove dieci anni fa pensavate non sareste mai andati: ed è questo che non mi perdonate, che io sono ancora qui a campare di musica nel 2010, invece di fare la meteora dell'indie che sarebbe tanto piaciuta a voi cazzari del cazzo.

Vi disprezzo anche se siete venuti qui stasera, o giovani fans dei Baustelle; vi disprezzo di un disprezzo a stento contenibile dietro la mia maschera di appendiabiti bohemien, voi che vi bevete trenta mie canzoni decentissime scritte negli ultimi cinque anni, unico briciolo di vitalità della decadente cultura italiana, e le bevete soltanto perché non vedete l'ora di cantare il ritornello che dice emmediemmeà. A un quarto di secolo da Bollicine, c'è ancora gente che si sente trasgrescio se canta a squarciagola la sostanza dopante di moda, e quella gente siete voi, scommetto che siete convinti che la grandezza di Alfred Einstein era mostrare la lingua ai fotografi, ed è così, dunque, io avrei studiato l'arte della fuga e il clavicembalo ben temperato per diventare un imbonitore di bimbiminchia, che tristezza, che sete, voglio bere un'aranciata.

giovedì, agosto 26, 2010

Umberto Bossi Luisa Corna e me

Probabile sia successo anche voi almeno una volta negli ultimi tre anni: qualcuno, con l'aria di saperla lunga, vi ha spiegato che Umberto Bossi l'ictus se lo è procurato mentre trascorreva qualche piacevole momento in compagnia di Luisa Corna. Prove? Nessuna. Fonti? Sentita in giro. E ci credi? La gente ci crede. Un po' come quando il più figo della cumpa ti raccontava la torbida liason Barale-De Filippi, che glielo aveva detto un amico che le aveva viste strusciarsi in discoteca (e Costanzo le lumava dal privé, ovviamente). Ecco, al piano di sopra c'era Bossi con la Corna, e nei sotterranei la marmotta che incarta la cioccolata. La gente a queste cose ci vuole credere. Però c'è anche bisogno che qualcuno se le inventi. Già. Chi se le inventa?

Un mese fa (qualcuno ne avrà già sentito parlare) era scoppiato un increscioso caso con indymedia. Un farabutto stava scrivendo cose molto diffamanti su di me, con annesse minacce di morte; e io chiedevo che le rimuovessero, ai sensi della loro policy (e del codice penale). E' una storia lunga che non si è ancora conclusa, quindi non linco niente e vorrei che nessuno lo facesse. La discussione è stata abbastanza tesa. Devo dire che alcuni mi hanno capito. Altri invece no, hanno continuato a spostare la discussione, a parlare di censura, a sentirsi minacciati da me, eccetera. Ma non volevo parlare di questo.

A un certo punto, tra gli interventi, ne è comparso uno abbastanza lungo e motivato che in sostanza spiegava che Indymedia non può controllare il newswire, neanche per evitare di danneggiare i suoi sostenitori (è capitato anche a me di sostenerla, indymedia). Perché altrimenti perderebbe la sua ragion d'essere. Ne ricopio un grosso pezzo, spero che l'autrice/autore non me ne vorrà.

Se non esistesse Indy, e la sua policy, noi non avremmo saputo nulla delle storie citate, ma nemmeno di tante altre, su aggressioni di fasci, su poliziotti infami, su piccole e grandi ingiustizie, che a metterle in fila ci arrivi al polo.
La storia di Bossi e Luisa Corna è ancora lì
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/572089.php
Con la logica che vorrebbero far passare oggi alcuni compagni in lista (italy), quella notizia andava editata, hiddata, cancellata, perché non verificabile. "L'infermiere" non ci ha mai mostrato un attestato professionale, e allora perché permettergli di infangare la reputazione di quella brava persona di Bossi? E quella della Corna...? Ci pensate alla reputazione della Corna?
Su T******* e sull'accusa di filo-pedofilia da lui ricevuta il discorso è lo stesso dei casi precedenti. Indy non può farsi carico di verificare la veridicità di quelle informazioni , può soltanto, e "deve", lasciare a tutti lo spazio di esprimersi e replicare.
E volendo provocare, se un giorno una compagna postasse in maniera anonima (perché non se la sente di venire allo scoperto) di essere stata stuprata da un fascista mettendone nome e cognome lascereste il post visibile? Sì...? Lo spero, altrimenti davvero Indy sarebbe finita.
Ma se a stuprarla fosse stato un compagno, in una serata allegra in un centro sociale? Lascereste lo stesso la sua testimonianza? Pretendereste di verificarla? O peggio, dareste un giudizio sulla tipa dicendo che è chiaro "da come scrive" che è una mitomane e quindi va cancellato il suo post infamante?

Io ho difeso Indymedia e l'open publishing, tanti anni fa. Mi sembravano cose giuste. Sapevo che un newswire di anonimi era destinato a essere una fogna a cielo aperto, ma credevo che il sistema avesse gli strumenti per regolarsi da solo.

E ci credo ancora. In un qualsiasi forum appena appena decente, oggi, se un tale arrivasse dicendo "sono un infermiere e ho visto Bossi con la Corna", la maggior parte degli utenti gli risponderebbe, semplicemente: pics or it didn't happen. E' così che si è evoluto il sistema: se hai fonti e prove, le citi: sennò stai spammando, trollando, non sei attendibile. Su qualsiasi forum o wiki o blog appena decente questo succede, da anni.

Su indymedia - almeno su un pezzo di indymedia - no. Qualsiasi voce di corridoio va bene. Tizio dice che sei un pedofilo? E' un suo diritto. Ti diamo la libertà di scrivere sotto in piccolo che invece non lo sei, e ringraziaci. Mettiamo in giro le più grossolane leggende urbane degli ultimi anni, e lo rivendichiamo come merito. Se non ci fosse indymedia Gigetto al bar non potrebbe raccontare la favoletta di Bossi che si piglia un colpo mentre si tromba la soubrette, lo trovi giusto? Noi non lo troviamo giusto. Perché dovremmo preoccuparci della reputazione di una soubrette o di un insegnante di scuola? Noi crederemo sempre a qualsiasi letterina anonima, purché sia scritta con una calligrafia femminile e dica che c'è un maschio cattivo che mena. Non sei d'accordo? Probabilmente sei un pedofilo, amico di pedofili, che mena le donne. Almeno, noi stiamo cominciando a pensare che chi scrive così non abbia tutti i torti, però se vuoi puoi provare il contrario. Dai, dimostraci la tua non-pedofilia.

Lo ripeto: non tutti a Indymedia la pensano così, e ne sono contento. Però c'è gente che questo modo di pensare lo rivendica. Ci tengono anche a far capire che non sono neofiti, che c'erano al tempo delle BBS. E insomma, quindici anni fa stavano sulle BBS, ora stanno al bar con Gigetto.

martedì, agosto 17, 2010

Al primo dispiacere


A distanza di 25 anni i quattro personaggi di questa tavola se ne sono tutti andati; l'ultimo a salutarci è quello che nel 1985 sembrava già avviato al camposanto; il primo è stato proprio Andrea Pazienza.

In memoria di FC

domenica, agosto 01, 2010