domenica, aprile 29, 2007

A volte ritorno

Caro Leo,

è che ci sarebbero talmente tante cose da dire che o le dici tutte o resti nel chiuso del tuo pervicace autismo. Solo ieri, per dire, tutti i principali quotidiani dedicavano il titolo d’apertura alla condanna della Franzoni. Cioè a una vicenda privata. Siamo tornati a Dreyfus. Allo smemorato di Collegno. E’ anche questo un segno dei tempi. L’unica vera corrente trionfante della politica mondiale, il regressismo, ha ingranato la quarta anche qui da noi. Lo si vede nel suo opposto: prendi ad esempio un termine feticcio come “socialismo”, per due secoli quasi sinonimo di “progressismo”. Era geniale. Talmente vago che ci potevano dormire sopra quasi tutti. Niente. Evaporato in pochi giorni nel nome delle nozze Dc-Pci. Si resta basiti. Anche quelli come me a cui in realtà la parola ha sempre evocato un retropensiero tipo: rottura di palle: vicinanze indesiderate, eccessive e moleste. E’ il cilicio il futuro che ci aspetta.
Nel frattempo i passeri se ne stanno andando nel silenzio generale. Le api, pure.

2 commenti:

  1. Ora che sei tornato, finalmente puoi scavarti dalle palle.

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  2. ben gentile. ma tieni presente che se mi scavo dalle palle poi rischio di tornare a tornare

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